Terapia Yumeiho® e profilassi delle malattie della colonna vertebrale

Yumeiho® nella profilassi delle malattie negli atleti
December 17, 2025
Segnali di allarme riguardo la salute della colonna vertebrale
December 17, 2025

Sorin Iga
Presidente della Società Romena di Yumeiho®,
Istruttore – Terapista di 6° grado,
Presentazione al Congresso Internazionale dei Medici Esperantisti – Osijek (Croazia, 2002)

La Terapia Yumeiho® è strutturata attorno al concetto di armonia e equilibrio, nel senso più integrale possibile.
Equilibrio significa salute. Il funzionamento armonioso delle strutture e degli apparati anatomico-fisiologici è indispensabile per uno stato di benessere.
Di seguito, affronteremo il tema dell’equilibrio dal punto di vista della biomeccanica dell’apparato locomotore (in particolare la colonna vertebrale), considerandolo come correlato e interdipendente con quello fisiologico e psicologico.


IL CENTRO DI GRAVITÀ DEL CORPO UMANO E LE PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE
La posizione dominante del centro di gravità (C.G.) del corpo umano determina come sono sollecitate le strutture dell’apparato locomotore.

Il C.G. del corpo funziona come sistema di riferimento del movimento effettuato nel campo gravitazionale della Terra.

Studi approfonditi, condotti per circa 30 anni, hanno confermato le teorie della medicina tradizionale dell’estremo oriente, secondo le quali esiste una stretta connessione tra le deviazioni dalla posizione dominante del C.G. del corpo umano e il potenziale patologico.

In equilibrio ortostatico, il C.G. si trova sull’asse verticale, nel piano mediano del corpo, facilitando una distribuzione simmetrica del peso (ossia della massa corporea) a livello degli arti inferiori. Il C.G. effettua piccole oscillazioni, relativamente ellittiche, rispetto al punto centrale considerato di riferimento. Queste oscillazioni sono effettuate in base alle variazioni del tono degli arti inferiori, determinate o meno dai movimenti dei segmenti superiori (tronco, arti superiori, testa). Per soddisfare i requisiti di equilibrio e simmetria, il punto in cui si trova la risultante di queste oscillazioni deve rimanere centrale, nel piano di riferimento. Se gli arti inferiori non riescono a sostenere in modo eguale il peso del corpo, il C.G. tenderà a spostarsi dominantemente al di fuori dell’asse verticale del corpo (considerando il valore medio delle oscillazioni del C.G. risultante nel tempo!). In questo caso si parla di asimmetria della posizione dominante del C.G.

L’asimmetria della posizione del C.G. è mantenuta e a volte determinata anche dalla modifica delle curvature fisiologiche normali della colonna vertebrale.

La posizione dominante del C.G. è influenzata e determinata da numerosi fattori quali:

  • asimmetrie delle ossa coxali (sublussazioni);
  • disturbi funzionali e patologie delle articolazioni coxo-femorali;
  • affezioni delle articolazioni sacro-iliache;
  • affezioni della sinfisi pubica;
  • affezioni articolari delle ginocchia, caviglia, metatarso-falangee;
  • affezioni muscolari degli arti inferiori, dell’anca, della regione lombare (e non solo);
  • affezioni neurologiche (nevriti, emiplegie, irritazioni radicolari di diversa eziologia);
  • ecc.

Le deviazioni dalla posizione dominante del C.G. compromettono l’equilibrio e, di conseguenza, la salute dell’intero organismo (sia dal punto di vista statico e dinamico sia dal punto di vista fisiologico), ma le conseguenze più gravi si manifestano a livello della colonna vertebrale.

Il potenziale artrosico e degenerativo delle articolazioni intervertebrali è direttamente determinato dalla biomeccanica difettosa di queste ultime e, in condizioni di squilibrio posturale prolungato, causato da modifiche della posizione del C.G., non possiamo considerare un funzionamento armonioso delle articolazioni intervertebrali.

È inoltre importante menzionare il ruolo spesso decisivo che ha la posizione del C.G. sul modo in cui evolvono l’architettura e il morfismo del corpo umano. Inoltre, il funzionamento abituale statico e dinamico dell’apparato locomotore subisce una certa influenza in base alla posizione dominante e alle possibilità di spostamento del centro di gravità. Questo è noto, studiato e utilizzato nella medicina sportiva di alta performance e nelle raccomandazioni di recupero fornite dai medici ortopedici.

LA CINTURA PELVIANA E LA SALUTE DELLA COLONNA VERTEBRALE
La cintura pelvica è quella che garantisce la base funzionale sia nella dinamica che nella statica della colonna vertebrale. Le disuguaglianze degli arti inferiori, derivanti da disfunzioni o asimmetrie del bacino, portano sempre alla comparsa e al mantenimento delle curvature patologiche della colonna vertebrale. Sulle problematiche legate a questo argomento sono stati scritti numerosi lavori, esistendo studi scientifici dettagliati pubblicati in diverse riviste specialistiche.

Come priorità nell’approccio terapeutico, la terapia Yumeiho® propone innanzitutto la correzione, per quanto possibile, dei disturbi statici e dinamici delle articolazioni della cintura pelvica, con conseguente correzione della posizione del C.G. del corpo e una distribuzione simmetrica del peso corporeo sugli arti inferiori. La normalizzazione funzionale (del tono, della biomeccanica articolare) a livello degli arti inferiori influenza positivamente, da tutti i punti di vista, la colonna vertebrale.

LA TERAPIA YUMEIHO® E LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELLA COLONNA VERTEBRALE
La tecnica speciale di massaggio applicata alla muscolatura paravertebrale (sacro-spinale), ai muscoli del collo e delle spalle, permette un’efficace decontrazione, drenaggio e troficizzazione di tutti i tessuti adiacenti alla colonna vertebrale. Tutto ciò gioca un ruolo importante nella prevenzione delle malattie degenerative sia a livello del disco intervertebrale, delle vertebre, sia a livello dell’apparato muscolo-legamentoso che garantisce la biomeccanica articolare della colonna vertebrale.
Possiamo dettagliare l’effetto profilattico e spesso curativo che la terapia Yumeiho® garantisce a livello del disco intervertebrale. È noto che il disco intervertebrale è una cartilagine fibroelastica composta da: il nucleo polposo e l’anello fibroso.

L’anello fibroso periferico è composto da strati di fibre connettive che si inseriscono profondamente sulla zona compatta ossea, continuando con le fibre collagene dell’osso. Il nucleo polposo centrale è costituito da una massa di aspetto gelatinoso, di forma ovale e composta da un tessuto fibroso molto lasso infiltrato con liquido (75-90%). Si comporta fisicamente come un gel che perde acqua e diminuisce la sua fluidità in rapporto diretto alla pressione esercitata su di esso. Inoltre, è importante notare che il nucleo polposo ha una grande capacità di imbibizione, il che determina l’allungamento di alcuni centimetri della colonna vertebrale durante il riposo. La dimensione dell’allungamento dipende dallo stato di salute del disco intervertebrale, dallo stato della muscolatura e dell’apparato legamentoso (le contratture muscolari, le affezioni legamentose non permettono un riposo assoluto del disco intervertebrale, esercitando pressioni su di esso anche in posizione di riposo assoluto della colonna, ad esempio in decubito supino). Il nucleo polposo è deformabile, elastico ed espandibile, queste qualità sono legate al suo contenuto di acqua. Il nucleo polposo è quindi sempre sotto pressione e si comprende facilmente perché qualsiasi difetto dell’anello fibroso che lo circonda consente l’erniazione (ernia del disco). La vascularizzazione varia con l’età; se presente nell’embrione, nell’adulto è possibile solo in condizioni patologiche. In queste condizioni, la nutrizione della cartilagine, nell’adulto, avviene per imbibizione attraverso gli strati terminali delle superfici articolari vertebrali. Di conseguenza, la nutrizione della cartilagine dipende sia dallo stato di sollecitazione della colonna vertebrale sia dallo stato dei muscoli che esercitano un’influenza diretta su di essa. Quindi possiamo concludere che la lavorazione meccanica, manuale, della muscolatura che interviene nella statica e nella dinamica delle articolazioni intervertebrali può garantire sia una nutrizione adeguata a livello del disco intervertebrale (e persino del corpo e dell’arco vertebrale) sia il mantenimento della mobilità vertebrale nei limiti fisiologici.

Le tecniche di manipolazione permettono di liberare la pressione che grava sul meccanismo di imbibizione a livello della cartilagine, garantendo la correzione di alcune carenze funzionali delle articolazioni intervertebrali (soprattutto a livello interapofisario). Questa correzione ha un ruolo sia nella diminuzione e correzione dell’usura delle superfici articolari (l’artrosi è una delle conseguenze di tale usura inadeguata), sia nella prevenzione (diminuzione, in alcuni casi addirittura eliminazione) delle irritazioni radicolari. È unanimemente riconosciuta l’incidenza aumentata dei disturbi nevralgici di origine medullare-vertebrale, come la sciatica, la nevralgia intercostale, la nevralgia cervico-brachiale, ecc. Tutte queste nevralgie possono avere come eziologia sia malattie degenerative del disco intervertebrale e delle vertebre, ernie intraforaminali del nucleo polposo, ernie dovute alla distruzione dell’anello fibroso con coinvolgimento delle radici dei nervi periferici, sia sublussazioni vertebrali. Qualsiasi modifica della posizione, anche solo di una vertebra, porta inevitabilmente a disturbi funzionali dell’intero complesso funzionale della colonna vertebrale. Questi disturbi funzionali, inevitabilmente, influenzeranno nel tempo sia lo stato di salute della colonna vertebrale sia quello dell’intero organismo. Questi disturbi funzionali possono essere prevenuti mediante l’applicazione della Terapia Yumeiho®.

L’effetto della Terapia Yumeiho® nella prevenzione dell’osteocondrosi vertebrale è stato studiato per 10 anni presso l’Ospedale Militare Centrale e il Centro di Ricerca dell’Aviazione Militare di Mosca. I soggetti dello studio erano piloti militari e cosmonauti. I piloti, in generale, soffrono di affezioni degenerative a livello dei dischi intervertebrali a causa delle sovraccariche cui sono sottoposti durante i voli a velocità supersoniche o a causa della forza gravitazionale artificiale moltiplicata durante le varie azioni specifiche. La conclusione di questo studio condotto con mezzi moderni di indagine (complessi) è stata che, a seguito dell’applicazione della Terapia Yumeiho®, si sono ridotti significativamente i fenomeni degenerativi a livello della colonna vertebrale nei piloti sottoposti alla terapia rispetto al gruppo di controllo e rispetto ai dati registrati in precedenza.

Le affezioni più frequenti della colonna vertebrale sono le artrosi. L’artrosi cervicale (spondilosi cervicale) è la condizione per cui i pazienti si presentano più frequentemente al medico. Questo perché è molto “rumorosa” dal punto di vista dei sintomi.

Non si conosce esattamente l’eziologia delle artrosi, ma si possono elencare una serie di fattori favorenti:

  • esposizione ripetuta e prolungata al freddo (soprattutto associata all’umidità);
  • posture viziate del collo e della parte superiore del tronco che determinano sollecitazioni unilaterali o biomeccanicamente scorrette delle articolazioni intervertebrali cervicali, stress biomeccanico-articolare ripetitivo dovuto a fattori abituali o professionali, ad es.: lavoro d’ufficio, al computer, guida, ecc.;
  • disturbi metabolici;
  • disturbi ormonali;
  • sindrome nevrotica (attraverso meccanismi multipli, ma non va assolutamente trascurata la postura tesa dei pazienti e le posture viziate che assumono).

Per contrastare questi fattori favorenti e aggravanti, la Terapia Yumeiho® propone:

  • eliminazione (o miglioramento) delle curvature patologiche della colonna vertebrale attraverso tecniche specifiche per ogni caso;
  • stabilizzazione della colonna in una postura il più possibile vicina alla normalità, mediante correzione dei disturbi funzionali a livello della cintura pelvica e degli arti inferiori;
  • assicurare un tono muscolare normale e fisiologico di tutti i muscoli scheletrici;
  • miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, con benefici notevoli nella riduzione del processo degenerativo;
  • mantenimento (o recupero) di un’ampiezza funzionale fisiologica a livello di tutte le articolazioni del corpo umano;
  • assicurare il rilassamento dell’intero organismo (con effetti benefici sia fisici che psicologici);
  • bilanciamento (per quanto possibile) del sistema nervoso vegetativo e, di conseguenza, supporto del sistema endocrino.

La Terapia Yumeiho® comprende sia elementi di terapia generale dell’intero organismo umano, sia protocolli terapeutici applicabili a seconda della specificità patologica e personale del paziente. Possiamo dire che Yumeiho® è una Terapia Integrale con applicazioni personalizzate. La Terapia Yumeiho® viene applicata tramite metodi esclusivamente manuali, come: tecniche speciali di massaggio, agopuntura, combinate armoniosamente e intelligentemente con mobilizzazioni, allungamenti e manipolazioni articolari, effettuate su tutte le articolazioni del corpo. Per mantenere l’effetto curativo, si assicura l’armonia funzionale dell’organismo attraverso la correzione delle dislocazioni coxali, la correzione della postura, l’assicurazione di un tono muscolare normale (e anche della muscolatura degli organi interni e dei vasi sanguigni).

Per comprendere il modo pratico di prevenzione della terapia Yumeiho®, è sufficiente pensare ai numerosi inconvenienti creati dalle contratture muscolari patologiche:

  1. Influenza sulla circolazione sanguigna e linfatica: Le contratture muscolari influenzano la circolazione sia a livello del muscolo stesso che a distanza (comprimendo il pacchetto vascolo-nervoso che spesso attraversa aree delimitate da formazioni muscolari).
  2. Influenza sulla biomeccanica delle articolazioni: È importante notare che, in generale, il dolore si manifesta a livello di più articolazioni intervertebrali, poiché l’intera colonna vertebrale funziona come un insieme funzionale (spesso chiamato “organo assiale”), che viene compromesso dal muscolo contratto (o dai muscoli ipertonici) attraverso una funzionalità inadeguata, determinando di conseguenza una riduzione dell’ampiezza del movimento in alcune articolazioni o un aumento oltre i limiti fisiologici normali in altre.
  3. Influenza sullo stato psicologico del paziente: Le contratture muscolari possono causare disconforto fisico e psicologico, stanchezza cronica, ecc., a causa del dolore e dell’irritazione permanente delle terminazioni nervose nei muscoli interessati (inclusi i barocettori nei tendini). Questo può facilitare lo sviluppo di nevrosi ansiose e, di conseguenza, difficoltà nell’adattamento alle richieste della vita quotidiana (prestazioni lavorative insufficienti, conflitti familiari dovuti all’irritabilità del paziente, ecc.). È noto che il 70% dei pazienti con spondilosi cervicale presenta disturbi di tipo nevrotico.

La spondilosi cervicale (e non solo!) è accompagnata nel 100% dei casi da contratture muscolari croniche e, di conseguenza, da una limitazione della mobilità del collo, con una tendenza al peggioramento permanente!

Tutti questi disagi possono essere prevenuti mediante l’applicazione di massaggi decontratturanti speciali e tecniche di stretching. Ricerche effettuate negli anni ’80 hanno dimostrato che, a seguito dell’applicazione di tecniche di massaggio manuale, l’acido lattico accumulato nei muscoli a causa dello sforzo prolungato viene convertito in ATP (adenosina trifosfato, principale fonte di energia del muscolo!). La manipolazione e la mobilizzazione delle articolazioni, entro i limiti fisiologici, prevengono e persino risolvono i problemi insorti.

Il modo di vita dell’uomo moderno implica: sedentarismo, posture e atteggiamenti viziosi mantenuti per ore al giorno per anni, trattamento del disagio e del dolore (i primi segni di allerta!) con farmaci analgesici, visita dal medico solo quando si sono già verificati fenomeni degenerativi irreversibili, ecc. L’indifferenza verso questi aspetti porta allo sviluppo precoce della patologia della colonna vertebrale, con gravi conseguenze a lungo termine, sia per quanto riguarda la capacità lavorativa e l’integrazione familiare del paziente, sia per i costi sociali legati al trattamento di affezioni praticamente incurabili.

Per prevenire l’insorgenza di questi problemi gravi, è possibile adottare diverse soluzioni, come:

  • Praticare moderatamente uno sport;
  • Eseguire ginnastica di mantenimento e ginnastica medica;
  • Fare massaggi di rilassamento e mantenimento, ecc.

Tuttavia, non è possibile ripristinare efficacemente la simmetria morfologica e funzionale utilizzando solo i metodi sopra elencati. Questi non possono eguagliare gli arti inferiori, né bilanciare efficacemente la colonna vertebrale, quindi non possono veramente realizzare l’armonia funzionale. Al contrario, le parti del corpo che sono predominanti verranno utilizzate di più, quindi tonificate fino alla contrattura (ipertonia), mentre quelle ipotoniche saranno tonificate in modo inefficace.

Ad esempio: durante la corsa e persino nella ginnastica, potreste essere tentati di fare maggior affidamento sull’arto inferiore più forte, percepito come più stabile ed efficace.

Questa sollecitazione dominante unilaterale determinerà nel tempo una differenza funzionale significativa tra i due arti inferiori, che alla fine porterà a un grave danno all’arto sovraccarico.

Se avete notato di fare maggior affidamento su un arto inferiore, potete essere certi che avete curvature patologiche (più o meno evidenti) a livello della colonna vertebrale. Inoltre, potete essere certi che queste curvature peggioreranno nel tempo e che causeranno un’usura prematura delle superfici articolari intervertebrali. Le vertebre nei punti di flessione della colonna saranno le più colpite e, inoltre, i dischi intervertebrali tenderanno sia a ernie sia a calcificazioni. Questo perché il sovraccarico del disco è seguito da fenomeni degenerativi. I meccanismi fisiologici compensatori cercano di stabilizzare il disco e il segmento interessato, limitando la mobilità e “saldando” le vertebre instabili. Se i dischi intervertebrali hanno mantenuto le loro proprietà fisico-chimiche, possono svolgere i loro molteplici ruoli funzionali, come:

  • Contribuire, attraverso la loro resistenza, al mantenimento delle curvature della colonna;
  • Favorire, attraverso la loro elasticità, il ritorno allo stato di equilibrio dopo il movimento;
  • Trasmettere in tutte le direzioni il peso del corpo ai diversi segmenti della colonna;
  • Ammortizzare gli urti o le pressioni a cui ogni segmento è specialmente sottoposto durante i movimenti o gli sforzi.

È importante sapere che le manipolazioni e le mobilizzazioni vertebrali permettono la riabilitazione (parziale) solo di quei dischi il cui grado di degenerazione è inferiore al 50%. Di conseguenza, è necessario intervenire prima che sia troppo tardi.

Le manipolazioni vertebrali praticate nella terapia Yumeiho® assicurano il ripristino dell’equilibrio funzionale sia delle articolazioni interapofisarie sia del disco intervertebrale, eliminando le tensioni legamentose e sistemando, dal punto di vista biomeccanico e fisiologico, tali strutture.