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YUMEIHO
TERAPIA CHE HA COME OBIETTIVO IL RIPRISTINO DELL’EQUILIBRIO FUNZIONALE DELLA BIOMECCANICA E DELLA FISIOLOGIA DEL CORPO UMANO

Sorin Iga
presidente della Societa Romena di Yumeiho,
istruttore-terapeuta grado 6,
rappresentante internazionale dell’Istituto Internazionale di Medicina Preventiva Pratica di Tokyo – Giappone

Tra le numerose metodiche correttivo-terapeutiche dedicate ai disturbi di statica e dinamica dell’apparato locomotore umano, Yumeiho e l’unica terapia che fonda teoria e pratica sullo studio della relazione di interdipendenza tra la posizione dominante del centro di gravita del corpo e il potenziale morboso, cioe la patologia umana. Questo perche il centro di gravita del corpo umano e correlato alla verticalita e all’equilibrio (nel senso piu completo possibile), elementi indispensabili per una vita sana.

La verticalita dell’uomo (posizione bipede) puo essere mantenuta grazie a uno sforzo sinergico a cui partecipano diverse strutture del corpo: scheletro, muscolatura, legamenti, elementi del sistema nervoso (sia vegetativo sia centrale), apparato cardiovascolare, ecc. Queste strutture che costituiscono il nostro essere hanno sviluppato nel tempo funzioni e architetture adattate (anche specializzate) al mantenimento della verticalita, sia durante il movimento sia durante la statica. In realta la statica in senso assoluto non esiste: anche quando crediamo di essere in riposo totale, siamo comunque in movimento. I muscoli effettuano un continuo aggiustamento della postura generando micro-movimenti appena percepibili; la respirazione e l’apparato circolatorio producono oscillazioni, spostamenti, cambiamenti di posizione. Poiche l’ampiezza di questi movimenti e minima, li possiamo considerare trascurabili e definire questa condizione come “statica”.

La posizione verticale e assicurata principalmente dall’asse della colonna vertebrale. La capacita della colonna di mantenere verticalita ed equilibrio dipende dallo stato funzionale della muscolatura che la stabilizza (“ancora”), dallo stato delle articolazioni intervertebrali e dei tessuti molli adiacenti, e non da ultimo dallo stato delle strutture su cui si appoggia. La base della colonna si appoggia sul bacino (cintura pelvica), che a sua volta e sostenuto dagli arti inferiori.

Inoltre, la posizione verticale impone la distribuzione del peso di tutto il corpo a livello delle piante dei piedi e, per realizzare l’equilibrio statico in verticale, la proiezione del centro di gravita deve trovarsi all’interno del perimetro delimitato dai margini laterali, anteriori e posteriori dei piedi.

In conclusione, il corpo umano in ortostatismo (in piedi) deve distribuire in modo uguale il peso sui due arti inferiori: ci si appoggia sulla gamba sinistra se la destra si affatica, e viceversa. Se entrambe le gambe si affaticano, una delle due sopportera per prima il peso e sentira il sovraccarico, poi l’altra. Questo si ripete in alternanza. Quanto piu marcata e la fatica, tanto piu frequente e l’alternanza della distribuzione del peso sui due arti inferiori.

Il centro di gravita del corpo cambia continuamente posizione, in funzione delle circostanze e delle esigenze di movimento o di equilibrio statico. Per esempio, le oscillazioni laterali del centro di gravita sono necessarie e indispensabili durante la camminata, quando il peso deve essere trasferito alternativamente sugli arti inferiori.

Oltre a queste oscillazioni del centro di gravita, naturali durante la camminata o durante un ortostatismo prolungato, esistono situazioni in cui il centro di gravita si trova in una posizione prevalente (cioe vi rimane per piu tempo) diversa da quella normale. Per esempio, nel corso di 10 minuti di camminata, il centro di gravita (il peso del corpo) dovrebbe trovarsi in media per circa 5 minuti sull’arto inferiore destro e 5 minuti su quello sinistro. Se invece il centro di gravita e situato in modo dominante nella parte sinistra del corpo, il tempo di appoggio sulla gamba destra sara piu breve (meno di 5 minuti). In questo caso la gamba sinistra e sovraccaricata e si affatica prima. Poiche l’usura articolare, il lavoro muscolare e il “carico” su quell’arto sono maggiori, si creano premesse per disturbi muscolari e articolari. Inoltre, per mantenere l’equilibrio, la colonna vertebrale deve aumentare le sue curvature compensatorie.

Durante l’ortostatismo (appoggio bipodalico), il peso proiettato su ciascun arto inferiore dovrebbe essere uguale (distribuito in modo equilibrato). Quindi una persona di 70 kg che sta in piedi per 10 minuti dovrebbe caricare in media 35 kg su ciascuna gamba per circa 5 minuti. Se questo non e possibile per varie ragioni, possiamo dire che il centro di gravita del corpo (cioe la proiezione del peso sugli arti inferiori) si trova in una posizione dominante anomala. Nell’esempio sopra, se su un arto si appoggiano solo 30 kg e l’altro deve sopportarne 40 kg, oppure se i tempi di appoggio sono significativamente diversi (3 minuti un arto e 7 minuti l’altro), oppure se esistono combinazioni tra eccesso di peso e tempo di appoggio (la gamba sinistra sopporta in media 30 kg per circa 3 minuti mentre la destra deve sopportare 40 kg per 7 minuti).

Le cause che possono influenzare la distribuzione del peso sugli arti inferiori, quindi la posizione dominante del centro di gravita, sono diverse e talvolta molto complesse. Questo perche il mantenimento dell’equilibrio del corpo umano nel campo gravitazionale coinvolge l’azione di sistemi e strutture diverse (sistema nervoso, apparato locomotore). Tra le cause piu frequenti possiamo menzionare: anomalie funzionali e/o di posizione delle ossa coxali (dislocazione coxale, lesioni delle articolazioni del bacino ecc.); lesioni delle articolazioni e/o dello scheletro degli arti inferiori (fratture, lussazioni, distorsioni, artrosi, artriti ecc.); lesioni dei tessuti di sostegno e di movimento del bacino e degli arti inferiori (tendiniti, lesioni muscolari, atonie, contratture, paralisi muscolari ecc.); patologie neurologiche (emiplegia, sciatalgia ecc.). Tutte queste sofferenze determinano una distribuzione ineguale del peso sugli arti inferiori per proteggere l’arto dolente o a causa dell’incapacita funzionale (parziale o totale) di quell’arto.

Nel breve periodo, questa asimmetria funzionale di solito non genera disturbi maggiori. Tuttavia, se le condizioni sopra non vengono trattate, o non possono essere trattate, o vengono trattate in modo inadeguato lasciando esiti, compariranno disturbi seri prima a livello dell’apparato locomotore e poi, di conseguenza, a livello dell’intero organismo. Per esempio, una lussazione della caviglia non trattata correttamente puo generare nel tempo una scoliosi, che a sua volta puo portare ad artrosi vertebrale; in seguito a quest’ultima compaiono spesso disturbi neurologici di vario tipo (a seconda del segmento vertebrale coinvolto).

La complessita funzionale dell’organismo umano non permette affermazioni categoriche sull’evoluzione di determinate situazioni, cioe sulle premesse patologiche. Si puo solo analizzare logicamente la possibile sequenza di eventi che, alla fine, conduce all’insorgenza delle malattie. In altre parole, si considera la probabilita statistica che si instauri una sofferenza partendo da osservazioni concrete.

Tra le molte cause che generano squilibrio nella distribuzione del peso sugli arti inferiori, la piu frequente e l’anomalia di posizione delle ossa coxali e/o i disturbi funzionali a livello delle articolazioni sacro-iliache (punto di giunzione tra le ossa coxali e l’osso sacro, quindi la colonna vertebrale). Questi disturbi funzionali, l’asimmetria di posizione delle ossa coxali e la sublussazione dell’articolazione sacro-iliaca sono chiamati dislocazioni coxali.

December 17, 2025

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