Yumeiho® nella profilassi delle malattie negli atleti

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Yumeiho® nella profilassi delle malattie negli atleti

Assistente Universitario Mircea Bratu, A.N.E.F.S. – BUCURESTI – Cattedra di KINETOTERAPIA 2003

YUMEIHO® è un metodo terapeutico e profilattico che agisce principalmente per ristabilire l’equilibrio biomeccanico dell’intero corpo. Raggiungere questo obiettivo implica i seguenti aspetti: rilassamento e normalizzazione del tono muscolare; normalizzazione della biomeccanica articolare; elasticizzazione dei tessuti connettivi; bilanciamento della posizione del centro di gravità del corpo; simmetria del corpo rispetto alla colonna vertebrale (per quanto possibile). Dal punto di vista delle tecniche e dei procedimenti utilizzati, la terapia Yumeiho® è estremamente complessa, in quanto incorpora elementi di diverse scuole e sistemi di massaggio sia orientali che occidentali. Si notano tecniche di massaggio classico, di digitopressione, di manipolazioni osteo-articolari, di stretching, di trazioni e persino elementi di mobilizzazioni attive – autotraining. La tecnica è stata fondata sia dal punto di vista pratico che teorico dal prof. Masayuki Saionji, maestro dell’Istituto di studi delle terapie tradizionali in Giappone, basata su metodi terapeutici manuali tradizionali, nonché su quelli di riabilitazione dei praticanti delle arti marziali. Estremamente complessa, richiede una preparazione speciale attraverso corsi effettuati da un istruttore autorizzato, poiché l’applicazione errata può avere conseguenze gravi sulla salute dell’atleta.

Durante il trattamento, il terapeuta usa le mani per esplorare la flessibilità e il tono muscolare dell’atleta, utilizza gli occhi (per osservare l’espressione e il colore della pelle, la simmetria del corpo rispetto all’asse della colonna vertebrale, la simmetria dei gruppi muscolari pari, come i muscoli paravertebrali, l’armonia dei movimenti e la natura dell’equilibrio statico) e le orecchie per percepire i crepitii prodotti dalle manipolazioni articolari.

Il corpo umano, un sistema ipercomplesso composto da diversi sottosistemi interconnessi, è sostenuto dall’energia sottile, chiamata, a seconda della scuola, prana, physis, magnetismo animale, bioplasma, Ki – energia vitale, ecc.

Secondo la medicina orientale, gli squilibri dell’energia vitale sono alla base della diminuzione delle capacità prestazionali del corpo e delle sue possibilità di difesa contro le aggressioni esterne e interne. Grazie agli effetti che ha a livello energetico, la tecnica Yumeiho® offre un terreno favorevole al recupero delle strutture biologiche ed energetiche danneggiate dall’attività fisica sportiva.

L’associazione della tecnica Yumeiho® con i mezzi fisico-kinetici classici contribuisce così all’ottimizzazione del processo di recupero, con effetti particolarmente rilevanti nella lotta contro le contratture muscolari, i dolori post-sforzo e nel rallentamento dell’evoluzione delle modifiche di tipo usura biologica. Questi effetti sono dovuti principalmente al miglioramento della vascolarizzazione locale articolare e muscolare, nonché al ripristino dell’equilibrio funzionale dell’apparato locomotore, attraverso il ripristino della corretta posizione del centro di gravità del corpo.

Le manovre della tecnica Yumeiho® si rivolgono principalmente alle articolazioni sacro-iliache, coxo-femorali e intervertebrali e agiscono per ristabilire l’equilibrio biomeccanico – bilanciamento POWELS, conservando così le funzioni di “stabilità” e “mobilità” locale, con effetti su tutto l’organismo.

Attraverso le manovre utilizzate, le articolazioni dell’anca (le principali articolazioni del corpo) vengono sollecitate costruttivamente (decoaptazioni, mobilizzazioni passive, ecc.), con la creazione delle direzioni corrette di forza a livello delle superfici articolari.

Per ottenere gli effetti desiderati, le manovre devono essere eseguite correttamente. Altrimenti, possono verificarsi effetti negativi, che possono arrivare a causare traumi locali.

È necessario rispettare le seguenti regole: • conoscenza della tecnica, degli elementi di anatomia e fisiologia delle strutture su cui si agisce • l’atleta e il fisioterapista devono indossare abbigliamento comodo e essere scalzi • rispetto delle condizioni ottimali di microclima • esecuzione delle manovre in modo da non provocare dolore (o, quando si opera in aree dolorose, questo deve essere mantenuto entro limiti ragionevoli) • rispetto dell’ordine e delle indicazioni metodiche riguardanti le manovre utilizzate e l’approccio alle aree anatomiche • conoscenza certa della diagnosi e rispetto delle indicazioni del medico specialista curante, quando necessario • valutazione oggettiva degli effetti e adattamento della condotta terapeutica in base a questi • conoscenza delle controindicazioni all’applicazione delle tecniche manuali

L’aumento del tono muscolare durante l’esercizio presenta asimmetrie di distribuzione, generate sia dalle caratteristiche biomeccaniche dell’esercizio che dalle particolarità individuali. Queste asimmetrie a livello fisico generano spostamenti (prevalentemente di posizione) del centro di gravità del corpo, con modifiche strutturali, morfologiche e fisiologiche significative. Le anomalie di posizione del centro di gravità sono alla base dell’insorgenza di squilibri del sistema nervoso vegetativo, dell’apparato locomotore, del sistema circolatorio e a livello energetico.

Poiché si può stabilire una relazione di interdipendenza tra la posizione del centro di gravità e lo stato delle articolazioni sacro-iliache, qualsiasi disturbo di posizione di queste può essere correlato a una certa tipologia di disturbi funzionali del corpo, rispettivamente a patologie già esistenti o a un certo potenziale malattia. Poiché il dolore unilaterale delle articolazioni del bacino induce sempre la proiezione del centro di gravità del corpo verso il lato opposto (parliamo di una predominanza della posizione di questo, sia come tempo di collocazione sia riguardo al peso distribuito a livello dell’arto dello stesso lato). Così, durante la camminata, il tempo di appoggio su uno degli arti (quello “insicuro” o doloroso, o “più debole”) sarà significativamente inferiore rispetto all’altro, in ortostatismo, il peso del corpo sarà proiettato prevalentemente sull’arto inferiore “sano”. È naturale che in queste condizioni la colonna vertebrale reagisca con curve compensatorie al fine di ristabilire l’equilibrio biomeccanico del corpo. Queste curve “correttive” se persistono a lungo – a volte per anni – facilitano la comparsa di discopatie, artrosi e altre patologie gravi dell’apparato assiale e non solo. Attraverso la tensione non fisiologica, anormale, e infine attraverso il danneggiamento delle strutture molli periarticolari intervertebrali, si influenza lo stato e l’attività delle radici nervose dei gangli del sistema nervoso vegetativo situati paravertebrali, il che comporta sofferenza dell’intero organismo – anche disturbi funzionali, fino a malattie degli organi interni.

In assenza di uno strumento di misura adeguato (bilancia computerizzata), la predominanza della posizione del centro di gravità può essere dedotta dall’aspetto e dallo stato delle articolazioni del bacino, specialmente dalla posizione delle ossa iliache e dallo stato dell’articolazione sacro-iliaca. In base alle osservazioni fatte tramite palpazione e misurazioni, si può dedurre il potenziale di malattia come segue: • in decubito ventrale – si palpano le spine iliache e si osserva che la linea che unisce le due creste è più alta dal lato della “dislocazione”, e l’arto inferiore corrispondente sembra accorciato; • in ortostatismo – a causa della “accorciamento” dell’arto inferiore del lato interessato, si noterà un cambiamento di atteggiamento, la spina iliaca postero-superiore sarà situata più in basso. In questa situazione appare anche una deviazione laterale nel piano frontale della colonna vertebrale, con concavità sul lato opposto del corpo “colpito”, per mantenere l’equilibrio.

Il tipo di “dislocazione dell’anca destra” (con il centro di gravità situato prevalentemente sul lato sinistro del corpo) è caratterizzato da squilibri del sistema nervoso vegetativo parasimpatico, e quindi ha implicazioni negative sulla capacità di recupero post-sforzo dell’atleta. Il tipo di “dislocazione dell’anca sinistra” (con predominanza del C.G. verso destra) è caratterizzato da squilibri dell’apparato nervoso vegetativo simpatico, e quindi ha implicazioni simili.

Le applicazioni pratiche della tecnica Yumeiho® hanno come obiettivo sia il recupero che la prevenzione e la riabilitazione in casi di: • dolori lombari • sciatalgie • lombosciatalgie • mal di schiena • dolori muscolari e articolari • dolori post-sforzo • contratture muscolari • affaticamento muscolare • squilibri posturali • problematiche legate a traumi sportivi

Le principali indicazioni per la profilassi delle malattie negli atleti includono: • riequilibrio biomeccanico del corpo • miglioramento dell’elasticità dei tessuti connettivi • miglioramento della vascolarizzazione locale • prevenzione delle contratture muscolari e delle lesioni • ottimizzazione del recupero post-sforzo • mantenimento della simmetria muscolare e posturale • miglioramento della funzionalità articolare

Con l’applicazione regolare della tecnica Yumeiho®, si può favorire un recupero più rapido, ridurre il rischio di lesioni e migliorare le prestazioni atletiche attraverso una corretta gestione delle risorse fisiche e un equilibrio ottimale del corpo.