Dove si perdono i praticanti sul percorso Yumeiho®?

Yumeiho® – Terapeutico o Traumatizzante?
November 20, 2025

Sento sempre più spesso, negli ultimi tempi:
“Ho finito il corso, ho imparato bene la tecnica, l’istruttore mi ha persino lodato dicendo che ho una buona mano, ho i materiali e le registrazioni, quindi non ho più bisogno di venire ai corsi di perfezionamento.”
E ogni volta sorrido. Con tristezza.
Perché so che, nel momento stesso in cui credi di “sapere abbastanza”, in realtà inizi a fermarti nella tua evoluzione.
E l’autosufficienza, l’arroganza del “sapere”, non fa altro che portarti verso la stagnazione e il regresso.

Molti praticanti Yumeiho® si fermano a un certo livello di formazione e non tornano più ai corsi di perfezionamento, tranne molto raramente – di solito quando hanno bisogno di un massaggio.

Le motivazioni dichiarate sembrano logiche: mancanza di tempo, distanza, costi, famiglia, lavoro.
Ma, al di là di tutte queste giustificazioni, spesso esiste una ragione più profonda e pericolosa: l’impressione di “sapere già abbastanza”.
Questo atteggiamento è una delle trappole più grandi della professione di terapeuta.
Nel momento in cui credi di sapere abbastanza, smetti di imparare.

Il corpo umano non è una formula fissa, ma un sistema vivo, complesso, in continuo cambiamento, che ti obbliga a osservare, sentire, confrontare e affinare costantemente il gesto.
Ogni persona è diversa, ogni reazione è unica.
Questo significa che il terapeuta deve rimanere aperto, attento e desideroso di migliorare continuamente le proprie capacità.

Lo Yumeiho® non è solo una tecnica applicata secondo uno schema.
È un percorso.
Un percorso che ogni terapeuta attraversa a modo suo; e, finché non se ne allontana, può adattare la tecnica alle necessità e particolarità di ogni beneficiario e di ogni seduta.
Su questo percorso, i dettagli fanno la differenza: la posizione della mano, la direzione e l’intensità della pressione, il ritmo dell’applicazione, la respirazione del terapeuta e del ricevente, lo stato di presenza interiore.

Tutto questo non si impara solo da un libro e non si conserva automaticamente nel tempo: si affina attraverso l’esperienza pratica e la ripetizione.
E, naturalmente, si perde se non viene ripreso, corretto e praticato sotto la guida di un istruttore esperto, capace di farti innamorare nuovamente della semplicità e della bellezza dello Yumeiho®.

Il perfezionamento non significa necessariamente imparare nuove tecniche (e naturalmente “segrete”), ma approfondire e comprendere meglio quelle che già conosci (o dovresti conoscere).
Molti terapeuti finiscono per ripetere i movimenti in modo meccanico, senza consapevolezza.

Qui interviene il ruolo dell’istruttore: vede ciò che ti è sfuggito, corregge un angolo o una postura, regola una pressione, ti mostra una variante più efficace.
A volte, una sola osservazione cambia completamente la qualità di una manovra.

Io stesso continuo a partecipare a corsi, seminari, stage di perfezionamento e gruppi di pratica, anche dopo molti anni di lavoro quotidiano.
Non perché “non so”, ma perché mi rendo conto di quanto ancora mi separi dalla vera maestria.
Ogni volta scopro qualcosa di nuovo: un gesto più fine, una spiegazione diversa, un approccio più chiaro.
A volte, anche durante una semplice presentazione, sento o vedo un dettaglio che cambia completamente il mio modo di vedere una tecnica o un approccio terapeutico.

Questa è la bellezza dello Yumeiho®: non finisce mai.
Non esiste “ho imparato tutto”.
Esiste solo un processo continuo di crescita, in cui ogni esperienza ti avvicina un po’ di più all’essenza.

Esiste anche una forma sottile di orgoglio professionale: “Ho anni di pratica, non ho più nulla da imparare.”
In realtà, proprio gli anni di pratica dovrebbero portare l’umiltà di chi capisce quanto poco sa.

In Giappone, i maestri di Yumeiho® ripetono le stesse tecniche per anni, finché il gesto diventa naturale, senza sforzo.
Non perché non le conoscano, ma perché sanno che c’è sempre spazio per migliorare.
Ed è proprio per questo che la modestia e la perseveranza sono i segni del vero professionista.

I corsi di perfezionamento non sono un lusso, ma una forma di igiene professionale.
Non servono a “collezionare diplomi”, ma a mantenere viva la curiosità.
A rimanere allievo, indipendentemente dagli anni di pratica.

Così come un terapeuta mantiene il proprio corpo per poter lavorare, allo stesso modo deve mantenere anche la propria conoscenza.
Nel momento in cui smetti di imparare, inizi a ripeterti, a stagnare, poi a distorcere le tecniche e, alla fine, a sbagliare senza rendertene conto.

Lo Yumeiho® non è una tecnica statica, ma un percorso di sviluppo continuo.
E il perfezionamento è la prova che rispetti sia la professione, sia le persone che si siedono sul tatami davanti a te.

E, infine, non si tratta di diplomi, ma di curiosità, rispetto e crescita.
Della gioia di rimanere sempre allievo, indipendentemente dagli anni di pratica.
Perché il vero terapeuta non è colui che sa tutto, ma colui che non smette mai di imparare.

E se ti chiedi “dove si perdono i praticanti sul percorso Yumeiho®?”, la risposta è semplice e scomoda: si perdono esattamente nel punto in cui scelgono di non imparare più.

Invece di continuare il cammino, scelgono il sentiero breve, comodo, familiare.
Invece di esporsi alle correzioni, preferiscono il comfort delle proprie convinzioni.
Invece di crescere, si accontentano di ciò che già sanno.

Ma il percorso Yumeiho® non è per chi si ferma.
È per chi va avanti.
Per chi rimane curioso.
Per chi ha la pazienza di ripetere, correggere, comprendere, sentire.

È per chi accetta che la tecnica è viva, che anche lui cambia, e che ogni seduta, ogni beneficiario, porta con sé una nuova lezione.
È per chi capisce che la maestria non si raggiunge, ma si persegue—passo dopo passo, gesto dopo gesto, anno dopo anno.

Coloro che rimangono sul percorso non sono necessariamente i più talentuosi.
Sono i più costanti.
Sono quelli che tornano.
Quelli che non dimenticano perché hanno iniziato.
E, soprattutto, quelli che sanno che, indipendentemente da quanto abbiano imparato, c’è sempre un altro passo, un altro dettaglio, un altro gesto che merita di essere scoperto.

Perché lo Yumeiho® non ti abbandona mai.
Ma tu puoi abbandonare lo Yumeiho®—attraverso la non partecipazione, la stagnazione, l’autosufficienza.

E la vera perdita non è smettere di frequentare i corsi.
La vera perdita è smettere di evolvere.