La parola che genera speranza

Kotsuban Yumeiho
October 25, 2016
Cosa significa Yumeiho® per me…
October 26, 2016

La parola che genera speranza

«Preferisco essere una stella cadente piuttosto che un tizzone spento», Sorin Iga

L’anonimato è la scienza dei dettagli.
L’intensità è condannata a descrivere con precisione gli atti dell’umiltà.
Ho iniziato a definire, nel modo più approssimativo che la mia scelta mi dicta, l’equivalenza semantica del termine “amicizia”.
“Amicizia” è una parola, ma prima ancora di essere una parola, è una scelta; e la scelta detiene la supremazia in un territorio dei fatti che potremmo chiamare, in modo generico, “pregare con le azioni per i propri simili”.

Yumeiho è, tra molte altre cose, un atto di preghiera che ci giunge come un dono che possiamo scegliere.
In qualunque momento, ciò che chiamiamo coincidenza tra il freddo di fuori e l’indifferenza con cui alcuni dei nostri simili si adornano credendosi luminosi, può essere trasmutato, fuori dal tempo, in atti di umanità da una scelta rivolta all’allegoria dell’anima che vive nel gesto dell’inchino.
Il sentimento dell’inginocchiarsi è un nuovo addendum del Yumeiho (un’inginocchiatura in cui si esercita il firmatario di queste righe, presenti qui ma sospinte nella speranza), nella sua veste di un tardo gennaio e, soprattutto, di un richiamo provocatorio al calore dell’anima, conseguenza di un maestro anonimo, divino ed eterno, la cui virtualità e virtuosità si rifrangono nell’arte dell’onnipresenza: la Natura.

La gioia di risvegliare in me, in te e nel Sé la generosità dello slancio è il risveglio che attualizza il sorriso che ci porta l’affetto (e l’irresistibile condanna all’amore – un fastidio pieno di senso) dell’essere tra il “meno” e il “più” dell’infinito presunto (che non è altro che una parola).

Tornando all’amicizia: Mihai ha sostenuto, con lo stesso stile ostinato dei dettagli, un nuovo corso di iniziazione alla terapia Yumeiho.
Mi sono rallegrato con un sorriso caldo, per nulla formale, nel ricordare ciò che fa la differenza in ogni gesto… i dettagli.
A volte i dettagli si accalcano, soprattutto quando aspiriamo all’efficienza, nelle decisioni di ciascuno di noi, noi che rivendichiamo la coscienza personale di ascoltare… anche senza protestare… non di rado, senza pensare.

Ho ascoltato, ho eseguito, talvolta ho dimenticato.
Ma soprattutto ho sperato di imparare.
La “certezza” della conoscenza non può essere che la faccia affamata di potere e controllo dell’insieme chiamato Fede-Speranza.
Credo e spero di imparare, spero e credo che imparerò e, prima ancora di imparare, che comprenderò Yumeiho.
Perché questo ho scelto.
Anche nello stesso tempo ribaltato della speranza di dedicare alcune azioni a coloro che costruiscono la loro speranza nella Salvezza.

Quando gli uomini sono pienamente se stessi, la libertà perde lo statuto di desiderio, affondando immediata e puramente nella Natura, nella Creazione: l’Unica Libertà, l’Unica Scelta.

In noi, che ci ricordiamo di credere nell’Uomo, vive la speranza che voi (che sorriderete nel vedere l’umanità manifestarsi come preludio alla serenità dell’anima) sarete.
Scrivo questo perché coloro che erano nella stanza dove si è tenuto il corso di iniziazione alla terapia Yumeiho a Galați, verso la fine ribelle di gennaio, hanno avuto un primo contatto con ciò che potremmo chiamare “il gesto dell’essere Preghiera”.

lucian d.
Galați, gennaio 2012